Le microplastiche nell’acqua potabile

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Rapporto dell'OMS sulle microplastiche nell'acqua potabile

Negli ultimi anni svariati studi hanno confermato la presenza di microplastiche nell’acqua potabile, sia all’interno delle bottiglie, sia nell’acqua dei rubinetti. Qual è dunque l’impatto delle microplastiche contenute nell’acqua sulla salute umana?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato un rapporto contenente gli studi e gli esami svolti per valutare i potenziali rischi per la salute umana associati all’esposizione alle microplastiche attraverso l’acqua potabile.

Il rapporto si basa su vari studi condotti sulla presenza di microplastiche nel ciclo dell’acqua, i potenziali impatti sulla salute derivanti dall’esposizione alla microplastica e la rimozione di microplastiche durante il trattamento delle acque reflue e delle acque potabili.

UN PO’ DI DATI

A partire dagli anni ’50 del ‘900, la produzione mondiale di plastica è aumentata esponenzialmente. Plastics Europe, l’associazione dei produttori di materie plastiche, ha stimato che la produzione di materie plastiche nell’anno 2017 sia arrivata a 348 milioni di tonnellate di plastica. Considerando la crescita della popolazione mondiale e le abitudini di consumo, la produzione di plastica potrebbe raddoppiare entro il 2025 e più che triplicare entro il 2050.

Produzione globale di plastica

DEFINIZIONE DI MICROPLASTICA

Come categoria, le microplastiche comprendono una vasta gamma di materiali con diverse composizioni chimiche, forme, colori, dimensioni e densità. Non esiste una definizione scientificamente concordata di microplastiche, sebbene la maggior parte delle definizioni si concentri su composizione e dimensioni.

Una definizione ampiamente utilizzata per descrivere le microplastiche è “particelle di plastica di lunghezza inferiore a 5 mm”. Tuttavia, questa è una definizione piuttosto arbitraria e ha un valore limitato nel contesto dell’acqua potabile poiché è improbabile che particelle di tali dimensioni si trovino nell’acqua potabile. Alcuni gruppi definiscono un limite inferiore a circa 1 μm. Il limite inferiore è spesso semplicemente in funzione della tecnica analitica e di campionamento utilizzata nello studio.

Anche per quanto riguarda la composizione, non esiste una definizione standard.

PRESENZA DI MICROPLASTICHE NELL’ACQUA

Negli ultimi anni, analisi condotte sulle acque hanno rilevato presenza di microplastiche in diversi ambienti, quali acque marine, acque reflue, alimenti, aria e acqua potabile, sia in bottiglia che del rubinetto. Questo rapporto riassume quanto scoperto finora sulle microplastiche nell’acqua potabile, ma non copre la letteratura relativa ai potenziali effetti ecologici delle microplastiche nell’ambiente generale.

GLI ARGOMENTI TRATTATI

Il rapporto tratta diversi argomenti, suddivisi in capitoli:

1 – Breve riassunto dello studio e primi dati

2 – Presenza di microplastiche in acqua dolce e acqua potabile

3 – Possibili rischi per la salute umana associati con le microplastiche nell’acqua potabile: agenti chimici e particellari

4 – Possibili rischi per la salute umana associati con le microplastiche nell’acqua potabile: biofilm

5 – Tecnologie di trattamento per la rimozione di microplastiche dall’acqua

6 – Gestione dell’inquinamento da plastica e microplastica nell’ambiente

7 – Conclusioni, raccomandazioni e gap di ricerca

A CHI E’ RIVOLTO?

Il rapporto dell’OMS è rivolto principalmente alle aziende fornitrici e di gestione delle acque potabili, politici e addetti al comparto legislativo delle acque.

Tuttavia, dato il crescente interesse per l’inquinamento dovuto a plastiche e microplastiche, il rapporto può essere interessante anche per i ricercatori e gruppi politici e sociali interessati all’inquinamento da plastica e microplastica.

Rapporto dell’OMS dedicato all’argomento microplastiche: “Microplastics in Drinking Water

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