Utensili da cucina in Poliammide e migrazione di oligomeri negli alimenti

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Il BfR pubblica un'opinione per la valutazione dei rischi per la salute correlata alla migrazione di sostanze negli alimenti

L’opinione No. 036/2019 del 17 settembre 2019 emanata dal BfR prende in considerazione la potenziale migrazione di sostanze dagli utensili da cucina in poliammide all’interno dell’alimento, che possono essere ingerite dal consumatore.

GLI OLIGOMERI DI POLIAMMIDE

Durante il processo di produzione della poliammide, è possibile che si formino i cosiddetti oligomeri ciclici non intenzionali. Gli oligomeri si compongono di un piccolo insieme definito di molecole plastiche che possono formarsi da singole molecole (monomeri) di diversa origine. Come tale, data la loro misura ridotta, questi composti possono rimanere nel polimero di poliammide finale come NIAS (sostanze non intenzionalmente aggiunte) e migrare all’interno degli alimenti, in condizioni di alta temperatura.

Con riferimento a quanto detto, il BfR prende in considerazione gli oligomeri di due diverse tipologie di poliammide, principalmente utilizzate nella produzione di utensili per la cucina, PA 6 e PA 6,6

poliammide

LA NORMATIVA APPLICABILE

In conformità con l’art. 19 del Regolamento UE 10/2011 (Plastic Regulation) riguardante i materiali e gli oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari, tutte le sostanze che migrano dai materiali a contatto con gli alimenti, compresi i NIAS, devono essere valutati sul piano tossicologico individualmente. All’interno del Regolamento, vengono definiti i limiti di migrazione specifici per i monomeri che compongono gli oligomeri di PA 6 e PA 6,6 e presenti nell’immagine qui sopra.

La valutazione tossicologica è richiesta anche dall’European Food Safety Authority (EFSA), in particolare per gli oligomeri a basso peso molecolare. Secondo l’EFSA, la valutazione di genotossicità degli oligomeri può basarsi sulla valutazione fatta sui singoli monomeri che li compongono.

L’OPINIONE DEL BfR SULLA POLIAMMIDE

Nel 2018 il BfR aveva pubblicato un’ulteriore opinione (Opinion No. 014/2018) in cui si discutevano i pericoli per la salute causati da oligomeri ciclici della poliammide. In particolare, per quanto riguarda la poliammide PA6 e PA 6,6. Data l’assenza di dati tossicologici precedenti, la valutazione di questi composti è stata eseguita con l’approccio della soglia di allarme tossicologico. Questo metodo viene utilizzato per:

  • valutare a livello qualitativo il rischio associato alle sostanze presenti negli alimenti,
  • capire se sia necessario approfondire le valutazioni tossicologiche per le sostanze non ancora conosciute
  • classificare le sostanze in una “scala di tossicità” e definire la relativa assunzione massima giornaliera.

Seguendo questo approccio, gli oligomeri della poliammide qui studiati sono stati assegnati alla classe Cramer III, con un’assunzione giornaliera di 90 µg per un adulto di 60kg. Tuttavia, dati di migrazione degli anni precedenti avevano mostrato che la quantità che può migrare è molto più alta.

Per questa ragione il BfR ha richiesto di approfondire gli studi in merito.

LE VALUTAZIONI DEL BIENNIO 2016/2017

Nel biennio 2016/2017, i produttori e le autorità hanno svolto test di migrazione degli oligomeri ciclici della poliammide negli alimenti. Il test si è svolto su 33 utensili da cucina in relazione al rilascio di oligomeri da PA 6 e PA 6,6 nei simulanti utilizzati.

I valori di migrazione sono stati misurati in relazione a un kg di alimento, che è la quantità media consumata da un uomo adulto di 60 kg. I dati disponibili al momento dei test non hanno consentito la valutazione degli oligomeri di PA individualmente ma come gruppo. Gli oligomeri a catena lunga non sono stati presi in considerazione, in quanto, dato l’alto peso molecolare e il difficile indice di assorbimento, risultano non rilevanti sul piano tossicologico. Il risultato ottenuto è dunque un valore cumulativo di migrazione tossicologicamente accettabile, fissato a 5 mg di oligomeri per kg di alimento per la migrazione delle sostanze come gruppo. Per poter definire sicure quantità superiori, dovranno essere eseguiti ulteriori studi.

Anche se la maggior parte dei campioni analizzati rientrava nei limiti definiti, per 10 dei 33 utensili da cucina analizzati i valori di migrazione del gruppo sono risultati maggiori del limite accettabile.

LA TOSSICITA’

Gli studi svolti non hanno portato a evidenze di genotossicità, tossicità cronica, carcinogenicità e problemi riproduttivi degli oligomeri. Gli effetti maggiori dovuti a un consumo ripetuto sono legati a fegato e tiroide.

CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI

Il BfR ha dunque concluso che i processi di produzione degli utensili in plastica dovrebbero essere migliorati, al fine di minimizzare la potenziale migrazione degli oligomeri di poliammide. Come raccomandazione all’utilizzatore, il BfR raccomanda di limitare i tempi di contatto degli utensili in poliammide con gli alimenti caldi (t° superiori a 70°C) il più possibile.

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