IL CARBONIO e la misurazione della CARBON FOOTPRINT
Il ruolo del carbonio sul nostro pianeta e la misurazione della carbon footprint
IL CARBONIO
Il carbonio è un elemento ubiquitario sulla terra, presente in diverse forme e all’interno di diverse riserve di carbonio o carbon sinks. Le riserve di carbonio presenti sulla terra sono principalmente quattro:
- geosfera (sedimenti e combustibili fossili)
- idrosfera (mari e oceani)
- biosfera (comprese le acque dolci)
- atmosfera
Il ciclo del carbonio è il meccanismo di scambio del carbonio da una riserva all’altra e l‘interazione dei diversi distretti determina il bilancio energetico del pianeta. Per la maggior parte, il carbonio è contenuto all’interno di rocce e sedimenti sulla superficie della Terra, tuttavia lo scambio da questa riserva necessita di lunghi periodi di tempo. Gli oceani, l’atmosfera e i suoli, pur contenendo minori quantità di carbonio al loro interno, risultano essere i serbatoi più attivi e, di conseguenza, quelli che hanno più impatto, ad esempio, sul clima.
Il carbonio presente nell’atmosfera garantisce il cosiddetto effetto serra.
L’EFFETTO SERRA
L’effetto serra, così chiamato per l’errata associazione con il funzionamento generale delle coltivazioni in serra, è un fenomeno atmosferico che rappresenta la capacità di un pianeta di catturare all’interno della propria atmosfera l’energia proveniente dalla propria stella, in questo caso il Sole. I raggi solari che penetrano nell’atmosfera arrivano fino alla superficie del pianeta e vengono parzialmente riflessi e parzialmente assorbiti sotto forma di calore. Questo calore è poi dissipato nell’atmosfera sotto forma di raggi infrarossi.
L’effetto serra, fondamentale per permettere l’auto-regolazione della temperatura atmosferica (che evita di subire escursioni termiche troppo elevate e quindi permette la vita), è il risultato della presenza in atmosfera di alcuni gas. Questi sono trasparenti rispetto alle radiazioni provenienti dalla stella, ma opachi per quelle infrarosse emesse. Per questa ragione, non permettono all’energia di dissiparsi oltre l’atmosfera. Si stima che, in assenza di effetto serra, la temperatura media del pianeta si aggirerebbe intorno ai -18°C.

I GAS SERRA
I gas che hanno capacità serra non sono tutti uguali.
Il vapore acqueo si forma dall’evaporazione di mari, fiumi e laghi e viene scaricato tramite le piogge. Un’aria più satura di vapore acqueo avrà un maggiore potenziale serra, mentre l’annuvolamento e le piogge causeranno una perdita di effetto serra.
Secondo il protocollo di Kyoto, accordo internazionale per contrastare il riscaldamento climatico, i gas serra da valutare sono:
- Biossido di carbonio o anidride carbonica (CO2): presente nell’atmosfera per combustione di combustibili fossili (Carbone, gas naturali, oli), rifiuti solidi, prodotti delle piante, e come risultato di specifiche reazioni chimiche. Viene poi sequestrato dall’atmosfera attraverso l’assorbimento delle piante, che lo utilizzano come parte del ciclo del carbonio.
- Metano (CH4): emesso durante la produzione e il trasporto di carbone, gas naturali, oli. Le emissioni derivano anche dalle pratiche di allevamento e agricoltura e dalla decomposizione dei rifiuti all’interno delle discariche.
Questi due gas perdurano nell’atmosfera più a lungo, influenzando ad esempio le stagioni, e vengono continuamente scambiati all’interno dell’atmosfera.
- Ossido di diazoto (N2O): emesso durante le attività industriali e agricole, nonché durante la combustione di combustibile fossile e rifiuti solidi.
- Gas Fluorinati: Idrofluorocarburi, perfluorocarburi, esafluoruro di zolfo sono gas serra sintetici, emessi da diversi processi industriali. I gas fluorinati vengono talvolta utilizzati in sostituzione delle sostanze che riducono lo strato di azoto (es. CFC – CloroFluoroCarburi, ecc.). Questi gas vengono solitamente emessi in quantità minime, ma dato il loro alto potenziale effetto serra, vengono talvolta chiamati “gas a elevato potenziale di riscaldamento globale”.
COSA è CAMBIATO
Con l’industrializzazione, l’uomo ha alterato il meccanismo di auto-regolazione del ciclo del carbonio, modificando i meccanismi di scambio tra i vari carbon sinks attraverso l’emissione di CO2 in atmosfera.
L’utilizzo di combustibili fossili ha fatto sì che, dal 1750, ogni anno bruciamo quantità di tonnellate di CO2 molto superiore a quella che la biosfera è naturalmente in grado di riassorbire.
COS’E’ LA CARBON FOOTPRINT
La carbon footprint è la misura delle emissioni di gas serra, espresse in CO2 equivalente, associate ad un prodotto, servizio, organizzazione o individuo, per il suo intero ciclo di vita. La misurazione in CO2 equivalente, o meglio in tonnellate di CO2 equivalente, calcola la somma delle emissioni di gas serra diversi, ognuno dei quali possiede un impatto alterante diverso sul clima.
Il continuo aumento dell’inquinamento in atmosfera ha causato una concentrazione di gas serra all’interno dell’atmosfera. Questa concentrazione ha avuto impatto sull’effetto serra, forzando il bilancio della radiazione terrestre e modificando il sistema climatico attuale (aumento della temperatura media, decremento delle precipitazioni durante la stagione secca).
Dato l’interesse sempre maggiore per i cambiamenti climatici e l’ambiente in generale, le persone e le aziende hanno iniziato a dare sempre maggior importanza a quanto le proprie azioni abbiano impatto su questi aspetti.
La valutazione dell’impronta del carbonio è utile alle aziende per comprendere e ridurre l’impatto ambientale dei propri prodotti e servizi, ridurre i costi e implementare la sostenibilità.
A questo proposito, ottenere una certificazione che attesti l’impegno dell’azienda nell’identificazione della propria impronta di carbonio, al fine di poter ridurre le emissioni, rappresenta un indice di sostenibilità e qualità aziendale.
Uno dei metodi di riduzione dell’impronta è rappresentato dalla carbon neutrality. Il termine descrive le situazioni in cui le emissioni di carbonio, causate da individui, aziende, prodotti, ecc., vengono compensate attraverso una o più azioni che consentono di risparmiare carbonio in un’altra situazione e/o luogo. Un esempio pratico è il finanziamento di progetti di efficienza energetica (produzione di energia rinnovabile) o, a esempio, attività di riforestazione.
IL CALCOLO DELLA FOOTPRINT
Per poter misurare l’impronta del carbonio è necessario identificare e quantificare i consumi e la conseguente emissione di CO2 equivalente dovuta ai diversi gas serra per ogni fase del ciclo di vita.
Il calcolo della carbon footprint può essere associato ad un prodotto, ad un’azienda o a un individuo.
Prendendo come esempio un prodotto, il ciclo di vita completo da considerare parte dall’estrazione delle materie prime fino ad arrivare allo smaltimento finale (dalla culla alla tomba).
Ad oggi sono presenti strumenti per calcolare la propria impronta del carbonio, anche come individui, per prodotto/servizio, per azienda, per progetto.
LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO
La normativa di riferimento per la misura della carbon footprint comprende:
- PAS 2050:2011- Specification for the assessment of the life cycle greenhouse gas emissions of goods and services
- PROTOCOLLO GHG – Product life cycle accounting and reporting standard
- ISO 14067:2018- Gas ad effetto serra – Impronta climatica dei prodotti (Carbon footprint dei prodotti) – Requisiti e linee guida per la quantificazione

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