COVID-19: Misure temporanee per l’etichettatura del settore alimentare
Il Ministero dello Sviluppo Economico stabilisce misure temporanee di aiuto durante la crisi COVID-19 per le aziende che devono conformarsi ai nuovi obblighi di etichettatura.
COVID-19 ED ETICHETTATURA DEI PRODOTTI ALIMENTARI
Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha emesso la Circolare 23 aprile 2020, n. 0108129, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale GU n.109 del 28/04/2020. La Circolare ha lo scopo di aiutare le imprese in riferimento ai nuovi obblighi di etichettatura alimentare durante questo periodo di emergenza da COVID-19.
Il 1°aprile 2020 è infatti entrato in vigore e dunque reso applicabile il Regolamento UE 2018/775 relativo all’indicazione dell’ingrediente primario. Questo Regolamento reca le modalità di applicazione dell’art. 26, paragrafo 3, del regolamento UE 1169/2011, concernente le informazioni sugli alimenti per i consumatori. In particolare, il Regolamento UE 2018/775 fornisce le regole per la corretta indicazione del paese di origine o del luogo di provenienza dell’ingrediente primario dell’alimento.
LA REAZIONE DELLE IMPRESE DEL SETTORE
Il settore alimentare, inteso sia come aziende di produzione e distribuzione di alimenti, sia come tutti i servizi e le industrie ad esse correlate, ha reagito al periodo di crisi correlato all’emergenza COVID-19 in due diversi modi.
Da un lato troviamo le aziende di produzione e distribuzione di alimenti che, in questo periodo, hanno dovuto mantenere inalterato il ritmo produttivo, se non addirittura affrontare un surplus di produzione, per far fronte alla crescente domanda di provviste da parte del settore.
Dall’altro, le aziende di supporto al settore alimentare si sono scontrate con un generale rallentamento produttivo. Tra queste troviamo, per esempio, le aziende di imballaggio ed etichettatura.
Dato che stiamo vivendo un periodo difficile, le imprese del settore alimentare hanno dovuto mettere in campo e applicare misure urgenti per far fronte e contenere l’emergenza epidemiologica COVID-19. Per questa ragione, hanno riscontrato alcuni impedimenti e difficoltà nell’ottemperare in tempo ai nuovi obblighi di etichettatura alimentare. Inoltre, alcune aziende di produzione si sono ritrovate ad avere ancora disponibili imballaggi ed etichette acquistate prima dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni in materia di etichettatura.
COME SUPPORTARE LE AZIENDE?
È questo il motivo per cui le associazioni di categoria dell’industria alimentare dell’Unione Europea hanno chiesto agli Stati Membri di poter valutare misure temporanee che derogassero l’applicazione di alcuni obblighi relativi all’etichettatura, compresi quelli definiti dal Regolamento UE 2018/775, in materia di indicazione dell’ingrediente primario.
In breve, la richiesta è stata accolta e accettata e alle aziende è stato dunque permesso di poter smaltire, entro l’anno, gli imballaggi e le etichette ancora disponibili. Questo purché essi siano stati ordinati e ricevuti con contratti precedenti al 1° di aprile, data di applicazione del Regolamento UE 2018/775 e precedente alla pubblicazione dei decreti di proroga dei decreti nazionali sull’obbligatorietà della dichiarazione di origine per il grano nella pasta, il riso, il pomodoro e il latte, in corso di adozione.

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