Olio di semi di girasole a rischio esaurimento: etichettatura alternativa in soccorso alle imprese
A causa del conflitto in Ucraina, l’olio di semi di girasole, ingrediente alla base di molti prodotti preconfezionati anche nel nostro Paese, rischia di esaurirsi. Data la situazione di emergenza, il MISE approva sistemi di etichettatura alternativi.
L’olio di semi di girasole è un ingrediente largamente diffuso anche nel nostro Paese, dato il largo utilizzo in prodotti preconfezionati quali: biscotti, creme spalmabili, maionese, sughi, ecc.
Già nelle scorse settimane avevamo parlato dell’influenza del conflitto in Ucraina sul mercato alimentare. Oltre al grano, di cui abbiamo discusso nell’articolo “Il New York Times ha pubblicato un interessante articolo di analisi della correlazione tra l’attuale guerra e l’approvvigionamento del grano mondiale“, anche l’olio di semi di girasole rischia di esaurirsi.
Bisogna puntualizzare che in Ucraina viene prodotto quasi il 60% dell’olio di semi di girasole e il 75% di export. L’andamento dei consumi attuali e i blocchi produttivi porteranno all’esaurimento del prodotti in un mese.
Il rischio è legato anche all’avvicinarsi del periodo della semina, che se dovesse saltare a causa del conflitto, porterebbe a carenza di prodotto.
Sarà dunque necessario che le aziende provvedano, almeno per il momento, a sostituire l’ingrediente con un altro più disponibile.
Rispondere a cambi di formulazione così improvvisi potrebbe essere complicato per le aziende che commercializzano il prodotto contenente olio di semi di girasole. Il problema potrebbe sorgere, in particolare, per quanto riguarda l’etichettatura. Poiché le aziende sono legalmente obbligate a dichiarare ai consumatori gli esatti ingredienti contenuti nei prodotti da loro venduti, potrebbero trovarsi ad aver già acquistato le confezioni e le etichette dei prodotti che subiranno una ri-formulazione, anche se temporanea.
ETICHETTATURA ALTERNATIVA
Per questo motivo, il MISE ha pubblicato una nota informativa attraverso la quale approva che i produttori, in via temporanea e in vista di un progressivo adeguamento delle etichette, utilizzino metodi di etichettatura alternativa per “correggere” il packaging e le etichette già acquistate.
Tra i metodi approvati, suggerisce l’utilizzo di frasi, stampate attraverso getto di inchiostro o apposte tramite etichette adesive, che informino il consumatore circa la tipologia di olio e/o grasso utilizzato a sostituzione dell’ingrediente olio di semi di girasole.
La dichiarazione di tale ingrediente sostitutivo deve essere comunque conforme alla normativa e, dunque, segnalato correttamente, ad esempio in caso di allergene.
Allo stesso modo, eventuali claims che indichino presenza/assenza di determinati oli, così come i claims comparativi, dovranno essere correttamente adeguati, per far sì che il consumatore non venga in alcun modo tratto in inganno.
È altresì indicato utilizzare presso i punti vendita idonei strumenti di informazione al consumatore, che possano aiutare in qualsiasi modo a comprendere la sostituzione dell’ingrediente.
Per quanto riguarda la produzione di nuove etichette, data la natura incerta del mercato, sarà possibile, sempre in via transitoria e indicando sempre gli allergeni eventualmente presenti, utilizzare diciture generiche all’interno della lista ingredienti, che riportino i possibili oli e grassi vegetali utilizzati, come ad esempio “oli e grassi vegetali (girasole, palma, mais, soia, ecc.)”.
Per quest’ultima questione, tuttavia, la Nota rimanda alla Commissione, che deciderà se applicare disposizioni armonizzate. Nel caso non fosse così, le disposizioni della nota ministeriale avrà valenza esclusivamente sul mercato nazionale.

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