NUOVA DOTTRINA IFS FOOD VERSIONE 7 DI GIUGNO 2021
Pubblicata la nuova Dottrina IFS Food 7, vediamo le principali novità rispetto alla precedente versione pubblicata
IFS SPLIT ASSESSMENT
La prima novità della Dottrina IFS Food versione 7 è sicuramente relativa allo strumento introdotto da IFS per supportare le aziende durante il periodo di pandemia, l’IFS Split Assessment. IFS Split Assessment è uno strumento di valutazione che permette la gestione di un audit in due diverse fasi, una in sito e una da remoto.
Per approfondire l’argomento, si rimanda all’articolo “IFS split Assessment, uno strumento di valutazione a distanza”.
La dottrina vuole chiarire alcuni possibili dubbi relativi alla gestione e applicazione dell’IFS Split Assessment, compresa la menzione della tipologia di audit scelto nel report e il corretto utilizzo degli strumenti informatici. (0.0.1)
NUOVA VERSIONE E VECCHIA VERSIONE
Il documento chiarisce che i requisiti dello Standard devono essere tutti implementati e validati (es. attraverso gli audit interni) per l’audit da parte dell’ente di certificazione.
Anche qualora si tratti di una prima certificazione, il sito deve essere preparato. In caso di audit non annunciato, i requisiti dello standard devono essere implementati prima dell’inizio della finestra temporale di potenziale certificazione. (0.0.2)
SCOPO DI AUDIT
Relativamente allo scopo di audit, la Dottrina fornisce indicazioni sullo scopo in caso di processi esternalizzati:
- I processi esternalizzati non hanno impatto né sulle competenze dell’auditor, né sulla durata dell’Assessment. L’audit riguarda tutte le linee e i prodotti realizzati dal sito. Eventuali processi in outsourcing devono essere dettagliati nell’apposita sezione del report e definiti correttamente sul certificato, così come indicato dallo standard. (1.2.2.6)
- Prodotti totalmente esternalizzati non sono coperti dallo standard. Sarà necessario un audit combinato IFS Food/IFS Broker, con tutte le conseguenze relative alle diciture sul certificato. (1.2.2.7)
- La proprietà di una materia prima non è, chiaramente, del sito sottoposto ad audit. La materia prima viene acquistata, lavorata o non lavorata, da un fornitore. (1.2.2.8)
Infine, la dottrina fornisce chiarimenti relativi a situazioni particolari in cui uno stesso alimento/ingrediente/prodotto viene acquistato come materia prima ma, allo stesso tempo, prodotto anche internamente all’azienda. (1.2.2.9)
AUDIT NON ANNUNCIATI
In tal caso, la dottrina specifica che la riunione iniziale e l’eventuale valutazione del sistema di gestione della sicurezza alimentare e della qualità deve essere ridotta in modo da poter iniziare con la valutazione in campo il prima possibile. (1.2.4.2.3)
MANTENIMENTO DELL’APPROVAZIONE DELL’AUDITOR
Come sappiamo, IFS prevede che il mantenimento dell’approvazione per ogni auditor è garantita in caso di esecuzione di almeno cinque IFS Food Assessment come lead auditor o co-auditor.
Tuttavia, vi sono specifiche situazioni in cui questo requisito può cambiare, in particolare se:
- L’auditor è anche un Manager IFS all’interno dell’ente di certificazione
- Le categorie prodotto che l’auditor possiede si trovano in paesi in cui non vi sono sufficienti clienti
- In caso di specifici mercati emergenti.
In questo caso è accettabile eseguire almeno 1 audit IFS Food e 4 audit per altri schemi riconosciuti GFSI ogni anno. (3.3.1.1.5.1)
In caso di un Team di Assessment, per far sì che sia possibile estendere lo scopo dell’auditor, è necessario che tutti gli auditor stiano insieme durante l’esecuzione dell’IFS Assessment. (3.3.1.1.9.1)
REPORT
La lingua in cui il report deve essere scritto è quella dell’azienda in cui si lavora. In casi specifici, definiti dall’ente di certificazione e concordati con le parti interessate, è possibile selezionare l’Inglese.
ALLEGATI
ETICHETTATURA: IFS FOOD o IFS LOGISTICS?
In caso di sviluppo e creazione dell’etichetta si applica lo Standard IFS Food, poiché è presente la responsabilità legale.
In caso di apposizione di etichette già create, è possibile applicare lo standard IFS Logistics.
ALTRE MODIFICHE
Altre modifiche riguardano:
- Chiarimenti su alcuni campi obbligatori (Annex 10.1)
- Nuove definizioni relative ai claims (Annex 12.1)
- Alcuni chiarimenti relativi alla definizione dei packaging primari (Annex 12.2)
In relazione a quest’ultima modifica introdotta dalla Dottrina IFS Food versione 7, i chiarimenti riguardano in particolare l’unità di consumo del packaging primario, che si riferisce all’unità di consumo più piccola del prodotto che contiene le informazioni legali e un codice a barre, ove applicabile.
La Dottrina IFS Food versione 7 cita, in particolare, alcuni esempi, che riportiamo:
- Una pizza congelata confezionata con un involucro inserito in una scatola di cartone. Sia l’involucro che la scatola sono considerati packaging primari, poiché l’involucro è a diretto contatto con l’alimento e la scatola riporta tutte le informazioni legali e di sicurezza.

- Una confezione di bottiglie d’acqua raggruppate in una confezione di plastica: qualora ogni bottiglia riporti tutte le informazioni minime necessarie, quello è il packaging primario, mentre la confezione è da considerarsi secondario.
- Vasetti di budini tenuti insieme da una confezione in cartone: se la confezione dispone di informazioni legali non riportate sul vasetto di budino (es. codice a barre), la custodia fa parte dell’unità di consumo.

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