Salmonella Typhimurium, contaminati alcuni prodotti di cioccolato
Casi di Salmonella: negli ultimi giorni sono state pubblicate diverse notizie su alcuni prodotti di cioccolato risultati contaminati
Le notizie hanno fatto il giro del mondo e sono risultate abbastanza preoccupanti. Alcuni consumatori colpiti da infezione da Salmonella, molti dei quali bambini, sono stati ricoverati in ospedale.
Anche EFSA ha pubblicato un documento valutativo su questo argomento. Il documento riassume quanto successo. L’8 aprile 2022 sono arrivate alle autorità 150 segnalazioni di casi di Salmonella Typhimurium in 9 Paesi dell’Unione Europea e nel Regno Unito. Molti dei casi riguardavano bambini sotto i 10 anni di età. Secondo EFSA, il ceppo di questa Salmonella resiste a diverse classi di antibiotici.
Durante alcune analisi ambientali, gli operatori hanno rilevato la presenza di Salmonella Typhimurium in un tank di latticello. Nonostante lo stabilimento abbia aumentato e intensificato i campionamenti e le analisi sui prodotti finiti e sull’ambiente, attraverso alcune indagini e investigazioni epidemiologiche, la causa primaria e il veicolo dell’infezione è risultato essere una serie di prodotti di cioccolato di un noto marchio prodotti in uno stabilimento in Belgio.
Focolaio di Salmonella
Il primo caso risaliva al 21 dicembre 2021, quando, nel corso di alcuni controlli interni svolti nello stabilimento belga, gli operatori hanno riscontrato la presenza di Salmonella Typhimurium monofasica, corrispondente al ceppo epidemico umano.
La contaminazione è risultata associata alla fase relativa al latticello e, per tale ragione, lo stabilimento ha implementato le misure igieniche relative a tale fase. A questo punto, dopo numerosi test e analisi di laboratorio per escludere la presenza di ulteriore contaminazione, i prodotti sono stati distribuiti in Europa e oltre.
Nonostante lo stabilimento abbia aumentato e intensificato i campionamenti, oltre che le analisi sulle superfici e sull’ambiente, ad aprile 2022 una serie di controlli ufficiali dell’autorità belga ha portato al ritiro dell’autorizzazione alla produzione rilasciata all’impresa. Le autorità hanno infatti dichiarato che lo stabilimento non risultava più essere idoneo alla produzione, poiché non più in grado di garantire la sicurezza alimentare dei prodotti forniti.
A questo punto, in via precauzionale, l’azienda ha deciso di attivare un richiamo volontario per tutti i prodotti usciti dallo stabilimento del Belgio, senza guardare alle date di scadenza e/o al lotto di produzione.
Il prodotto era stato distribuito in ben 77 Paesi e in almeno 10 si è sviluppato un focolaio di Salmonella Typhimurium.

BFR Tedesco
Anche il BFR tedesco ha pubblicato un documento in cui analizza l’eventuale correlazione tra la salmonella e il cioccolato.
Come indicato nel documento, Salmonella è un batterio che non viene solitamente riscontrato nel cioccolato. Tuttavia, non è impossibile. Nel 2001 in Germania è stato riscontrato un caso di salmonellosi correlato al consumo di cioccolato, causato nello specifico da Salmonella Orienburg.
Solitamente, per causare un’infezione, la quantità di Salmonella presente, legata comunque allo stato di salute e all’età dei consumatori colpiti, deve essere di circa 10.000-1000000.
Per quanto riguarda i prodotti di cioccolato, tuttavia, la quantità sufficiente a causare la malattia sembra essere inferiore. Il motivo sembra essere correlato alla composizione del cioccolato che, essendo un prodotto ad alto contenuto di grassi, protegge le Salmonelle che lo contamina dagli acidi dello stomaco, permettendo di raggiungere l’intestino, dove possono causare l’infezione. Inoltre, la Salmonella più sopravvivere nel cioccolato per molti anni.ù
Esistono molti sierotipi di salmonella e non tutti colpiscono tutti i prodotti alimentari. Le evidenze scientifiche e i casi noti mostrano che il cioccolato, ad esempio, può essere contaminato da Salmonella Napoli, S. Orianenburg, S. Typhimurium. Altre parti di composizione del cioccolato, come le fave di cacao o il cacao in polvere, possono essere contaminati da altri sierotipi.
La situazione in Italia
Alcune testate giornalistiche, negli ultimi giorni, hanno riportato un possibile caso in Italia. Per correttezza, è giusto affermare che, alla data attuale, non si hanno prove certe della correlazione con i casi sopra citati.
Tuttavia, il Ministero della Salute monitora la situazione e riporta i richiami di prodotto che stanno avvenendo in questi giorni in tutta Europa, riportando tutti i prodotti potenzialmente colpiti. Ricordiamo, come abbiamo accennato nei precedenti paragrafi, che in via precauzionale l’azienda ha deciso di richiamare tutti i lotti prodotti nello stabilimento belga.

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